Una storia, per avere successo, deve principalmente attirare l’attenzione.

I grandi maestri del cinema ci hanno insegnato come un ambiente, con le giuste decorazioni di interni, possa diventare come una sorta di calamita per lo sguardo, ed essere decisivo nel fare da contorno alla storia che si vuole raccontare. 

Nelle scenografie cinematografiche la carta da parati decorativa spesso assume un ruolo da co-protagonista. Nel cinema essa funge quasi da amo per l’occhio dello spettatore, che viene ammaliato quasi inconsciamente da caratteristiche d’interior design, mentre osserva o ascolta lo svolgimento dell’azione. 

Nella vita reale invece, lo stesso avviene per un ospite in visita a casa vostra, nel vostro ufficio o nella sede di un’attività commerciale.

Ciò che di solito accade, è che ci si senta proiettati in una dimensione nuova, spesso dissociata da colori e soggetti reali, ma che comunque li rievoca fortemente.

Le trame dei tessuti murali, una carta da parati vintage, una carta da parati geometrica o con animali, riescono ad evocare in chi le guarda le sensazioni più disparate: comfort, benessere, curiosità, fantasia. 

Se almeno una volta siete entrati nel prestigioso Bar Luce, all’interno della Fondazione Prada a Milano, avreste sicuramente avvertito il fascino cinematografico di un bar appartenente a un’epoca affascinante quasi bizzarra, ma molto probabilmente mai vissuta.
Questo spazio è stato interamente progettato nel 2015 dal regista americano Wes Anderson, maestro di fotografia e geometrie uniche nel mondo cinematografico.

Come racconta Anderson, “quando ho progettato questo bar il mio approccio è stato l’opposto rispetto a quello che faccio per i set dei miei film. Ho cercato di creare un luogo dove andare cinque volte alla settimana. Da ragazzo volevo diventare architetto, perciò questa per me è stata l’occasione perfetta per fingere di esserlo davvero!”

 Queste sue peculiarità le troviamo in quasi tutti i suoi film, ma soprattutto in capolavori assoluti di fotografia quali: the TeneabaumMoonrise Kingdom e Grand Budapest Hotel.

In tutti questi film avremmo potuto facilmente incontrare le carte da parati Lemon Tree (natura), Brophy Trellis (geometrica), la Double Bough o perché no la Newill (con disegni campestri) di Morris & Co. La Singes et Perroquets nocturne wallpaper di Pierre Frey, con oasi surreali popolate da animali sarebbe una ciliegina sulla torta sui muri della stanza di Margot nei Tenebaum.

Si, perché nella storia del cinema, sono stati molteplici gli esempi di scenografie di interni, che hanno reso vincente l’ambientazione di un film. Facendo diventare questi lavori vere e proprie opere fotografiche grazie anche ai maestri che le hanno prima immaginate e poi dirette.
Questi “visionari” del reale e del surreale, sono stati in grado di indirizzare i nostri gusti in tema di interior design anche nelle nostre vite private, donandoci spesso un’anteprima di quello che sarebbe stato il nostro soggiorno, la nostra camera da letto o perché no, il nostro ufficio.

L’eleganza di un living dove una parete grezza con tinte fredde viene impreziosita da un rivestimento murale con un tema pacifico come quello che apprezziamo in Parasite, del regista sud coreano Bong Joon-Ho palma d’oro a Cannes nel 2019.

Oppure quando avviene l’incontro tra l’austerità e signorilità delle carte da parati durante l’epoca del proibizionismo in Boardwalk Empire di Terence Winter, serie tv di successo della HBO con protagonista Steve Buscemi nei panni di Nucky Thompson. 

           

 

Non ci saremmo stupiti nemmeno se nella serie tv La Regina degli Scacchi, con la bellissima protagonista Anya Taylor-Joy che ha spopolato recentemente su Netflix, avessimo incontrato le carte da parati geometriche di Cole and Son come Alicatado (collezione Seville), o altre, come ad esempio Garden Plan di Sanderson.

Non possiamo neanche tralasciare un “mostro” della fotografia e della scenografia come Sorrentino, che nelle serie The Young Pope e The New Pope, ci insegna come immergerci in art nouveau e stile liberty.

 

 

 

Certo è, che se voleste ricreare un ambienta familiare, cosa donerebbe più ambiente natalizio, a parte la colonna sonora ovviamente, della carta da parati di cui è tappezzata casa di Kevin Mcallister nel capolavoro anni 90 Mamma ho perso l’Aereo?

 

 

Siamo felici che vi siate soffermati qui nel nostro shop online di carta da parati, e se durante la lettura di questo articolo vi siete sentiti particolarmente ispirati, saremo felici di essere contattati per una consulenza con uno dei nostri esperti di interior design. 

Il quale vi aiuterà a scegliere fra pannelli, tessuti murali, carta da parati decorativa, rivestimenti murali di serie, oppure a progettare una soluzione completamente ad hoc per le vostre necessità.

 

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